17 maggio, 2006

Il Grande Anello

Gli anni scorrevano, insieme ai molti itinerari percorsi, ma tra alti e bassi, la voglia di affrontare nuove e per noi inedite avventure aumentava di stagione in stagione, e come ogni inizio di primavera cresceva dentro Silvia e me, il desiderio di evadere dalla quotidianità del lavoro e della città.
Come sempre affezionati, anche per via delle nostre remote origini al Mugello, lo si percorreva spesso, visitando anche posti molto impervi, poco battuti e solitari. Durante i nostri trekking giornalieri tra quei monti “dolci”, ci prendeva il desiderio di poter camminare lungo tutto il suo perimetro, il suo crinale. L’unica possibilità era di studiare il tracciato So.f.t. (sorgenti fiorentine trekking), sentiero con segnaletica dedicata ai crinali del Mugello che prometteva allora, ma di fatto ancora oggi è possibile, il giro completo lungo i suoi crinali, seguendo un tracciato segnalato in colore giallo, anziché nei tradizionali colori C.A.I. bianco/rosso.
Certo che per poter effettuare una simile escursione di circa 240 chilometri e con svariate migliaia di metri di dislivello complessivo, occorre organizzarsi in tempo…

Non è raro che a molti camminatori vengano in mente idee simili, molti attraversano lunghi tratti a piedi, da soli o con viaggi trekking organizzati: l’ “Appalachian Trail” per esempio (sentiero che segue la catena dei monti Appalacchi – Est U.S.A.), è un itinerario lungo 3.400 chilometri che si dilunga dalla Georgia al Maine attraversando 14 Stati americani, questo è il sentiero principe dei lunghi percorsi, un sogno per tutti gli amanti della natura e dell’avventura arricchita inoltre da mille incertezze; un altro grande percorso, è il Cammino di Santiago, un vero e proprio pellegrinaggio religioso, che parte dalla Francia e arriva attraversando la Spagna del nord sulle coste dell’Atlantico, appunto a Santiago de Compostela, oggi fortunatamente tutelato dall’Europa e inserito nel patrimonio dell’UNESCO. L’attraversamento delle Alpi o gli itinerari desertici del nord Africa o delle distese ghiacciate del nord Europa sono comunque estremamente importanti sia per la bellezza dei luoghi naturali che toccano e sia per la lunghezza degli itinerari e anche per la loro durezza, hanno veramente di che donare avventura vera e tanta voglia di viaggiare e scoprire….

Ogni percorso citato, ogni itinerario grande o enorme o piccolo che sia, ha bisogno di essere pianificato, ovviamente tutto in relazione al suo grado di difficoltà.
Così si è deciso per il giro a piedi nel Mugello, non tanto per le condizioni estreme praticamente inesistenti, non tanto per la solitudine dell’itinerario, comunque costellato da paesi e paesini, non per le distanze impossibili, ma solo e semplicemente per la sua inedita bellezza e “profondità” storica, in fondo una ricerca delle radici della nostra reciproca origine “mugellana”.
Gli ultimi giorni di preparativi prima della partenza, si controllano tutte le varie tappe e quello che sarà possibile visitare durante la camminata, approfittando anche dei giorni in cui non si cammina per approfondire la conoscenza di questa terra ricca di antiche pievi, monasteri, torri medievali, musei dedicati alla vita contadina e all’incredibile ed inaspettata natura.

Il primo giorno, inizia una cammino che ci porta a percorrere 237 chilometri in 15 giorni (11 di cammino effettivo), lì per lì, la gioia di iniziare un’avventura per noi importante e tanto attesa, ti fa sentire un mezzo esploratore, un pioniere di se stessi, si mette alla prova la propria voglia di libertà e il proprio fisico; ma si pensa anche ai prossimi giorni da affrontare.

Il secondo e il terzo giorno di cammino hanno dell’incredibile, il distacco dalla quotidianità e dalle comodità a cui si era abituati, impongono un adattamento, anzi un riadattamento fisico e mentale, e si cerca di dare un senso a tanta fatica, ma si prosegue e ci si domanda anche: ma non era meglio aver pensato ad un altro tipo di vacanza?
Dal quarto giorno di cammino, o pensi già di ritirarti dal trekking tornando a casa, o al contrario, cominci ad abituarti.
Poi con lo scorrere dei giorni, la forza per proseguire deriva dalla passione quella vera, che comincia a salire dal più profondo dell’animo, infatti ormai è da giorni che non si vedono che crinali, boschi, torrenti; le persone che si incontrano lungo i sentieri sui crinali del Mugello nel mese di agosto sono rarissime e guardare la cartina è l’unico modo di sapere quanto percorso hai fatto fino a quel momento e quanto ne dovrai ancora fare.

Il susseguirsi dei pernottamenti in piccoli alberghi, scuole in disuso attrezzate a rifugio, campeggi, antiche coloniche e qualche agriturismo, segnano le tappe, mete di un rinnovamento quotidiano, un movimento continuo di libertà, di luogo nuovo, con la consapevolezza che solo la nostra passione e i nostri piedi potranno continuare a realizzare questo miracolo; poi l’inaspettato contatto con la gente, i gestori, talvolta incuriositi ci chiedono informazioni e come sta proseguendo il nostro viaggio a piedi.
Qualcuno incrociando il nostro cammino ci chiede: “ da dove venite? ” la nostra risposta è sempre più forte man mano che i giorni passano: “ sarebbe meglio chiederci da quando veniamo!? ”.

Il tempo e lo spazio, in un contesto di continuo e quotidiano trekking, assumono per noi gente di città una dimensione nuova. Dentro di noi, ogni minuto, ora o luogo è vissuto in pieno, fusi insieme in una sola parte integrante.
Quando infine ritorni a casa dopo tanti giorni di cammino, rinnovato e purificato, il pensiero ritorna al Grande Anello del Mugello, e la voglia di ripartire prende subito il sopravvento.
Paolo & Silvia 1999.2001-2006